Molto varie e talvolta contrastanti sono le notizie circa la sua vita e il suo martirio. Secondo alcuni il figlio del Prefetto di Roma si era invaghito di Agnese senza essere ricambiato, avendo la giovane
fatto voto di castità a Gesù. Dopo il rifiuto della ragazzina, il padre
del giovane, saputo del voto di castità, le impose la clausura fra le vestali, con le quali avrebbe dovuto rendere culto alla dea che proteggeva la
città di Roma. Al rifiuto di Agnese, il prefetto l'avrebbe fatta
rinchiudere in un postribolo (bordello).
Qui però nessun cliente aveva osato toccarla, tranne un uomo che la tradizione religiosa vuole accecato da un angelo bianco, cui però successivamente, per intercessione della stessa Agnese, Dio rese la vista. La storia racconta anche che Agnese, accusata di magia, fu a quel punto condannata al rogo, ma le fiamme si divisero sotto il suo corpo senza neppur lambirlo ed i suoi capelli crebbero tanto da coprire la sua nudità. Quindi fu trafitta con un colpo di spada alla gola e fu sepolta nelle oggi omonime catacombe.
fonte Wikipedia
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